giovedì 29 ottobre 2009

DALL’EOLICO ELETTRCITA’, MA ANCHE ACQUA POTABILE

BREVI NEWS..

L’eolico non piace a taluni che non ritengono il problema dell’energia senza emissioni nell’atmosfera, una delle priorità da affrontare. Forse il gradimento potrà aumentare se e quando prenderanno piede attrezzature più moderne di quelle a pale che datano alcuni secoli fa (cosa erano i mulini a vento?), magari i più compatti impianti a torre. Ma già ora un punto in più a favore dell’eolico è stato scoperto da un 43enne piccolo imprenditore francese a dimostrazione che quando si incominciano a fare le cose si trova sempre qualcuno che le perfeziona. Il francese,infatti, è riuscito a trasformare l′aria in acqua, una sostanza che i più prevedono sostituirà presto il petrolio come causa di guerra.
L’invenzione non è nulla più che una classica turbina eolica che, però, in più, recupera- tramite filtri - l′umidita′ dell′aria, per trasformarla in acqua potabile.
La macchina, secondo l′inventore, puo′ produrre tra i 70 ed i 200 litri d′acqua al giorno.

lunedì 26 ottobre 2009

I GREEN JOBS BATTONO LA CRISI, L’OCCUPAZIONE SI TINGE DI VERDE

Si potrà discutere sulle cifre. Ma il potenziale occupazionale dei green job non è in discussione neanche in Italia. Statistiche ufficiali non ne esistono, ma secondo l'Associazione produttori di energia da fonti rinnovabilii (Aper) i colletti verdi sono già oggi attorno ai 50-55mila tra occupati e indotto, solo per quanto riguarda il segmento energetico. Se si guarda al futuro l'economia verde potrebbe raggiungere i 250mila posti di lavoro per il 2020. Almeno stando alle conclusioni dello studio dello Iefe (Centre for research on energy and environmental economics and policy) dell'Università Bocconi sulle «Prospettive di sviluppo delle tecnologie rinnovabili per la produzione di energia elettrica», rivolto al Gestore dei servizi elettrici (Gse) e presentato a maggio.

È la prima ricerca completa che proietta stime attendibili sull'Italia energetica del 2020 analizzando diversi scenari. La capacità della nostra industria di rispondere alla sfida tecnologica, di ricerca e sviluppo, di innovazione, oltre che alla cooperazione tra pubblico e privato, potrà configurare tre diverse prospettive in base allo «sfruttamento delle opportunità». Nel caso di «un basso sfruttamento», in continuità «con quello degli ultimi cinque anni», il fatturato sarà di 30 miliardi di euro con un valore medio annuo di 2,4 miliardi e un'occupazione di 100mila posti. Con uno sfruttamento medio, coprendo il 50% della quota di mercato con produzione nazionale, si potrà realizzare un fatturato di 50 miliardi con una media annua di 4 miliardi e un'occupazione di 150mila persone. Se lo sfruttamento sarà alto, l'industria nazionale potrà realizzare un fatturato di 70 miliardi (pari al 70% della quota di mercato) con un valore medio annuo di 5,6 miliardi (2,4 miliardi in importazioni di apparati tecnologici) e raggiungere 175mila posti lavoro in Italia e 75mila al l'estero, 250mila in totale. L'eolico ne occuperebbe 77.500 (31%), le biomasse 65.000 (26%), il solare fotovoltaico 27.500 (11%), fino ai 10.000 (4%) impegnati nell'incenerimento dei rifiuti solidi urbani.

Più dibattuta invece la situazione attuale. Le previsioni variano, anche di molto, a seconda dei criteri di misura adottati. Le stime di Marco Andreassi, partner di AtKearney, sono prudenti: «A volte, nei calcoli occupazionali si includono i posti di lavoro generati dagli investimenti passati, sommandoli a quelli attuali e futuri. In realtà, molto spesso un singolo professionista segue più lavori contemporaneamente, e le posizioni di lavoro create da un dato progetto si chiudono quando questo viene portato a termine». Partendo da queste considerazioni, Andreassi stima che «se si considerano esclusivamente fotovoltaico, eolico e biomasse, e al netto degli impieghi part-time, i professionisti verdi a tempo pieno potrebbero essere a oggi poco più di 5mila in tutta Italia».

Secondo Paolo Bersani, partner PwC Advisory per Sustainable business solutions, «i green job saranno i veri driver occupazionali nei prossimi anni. Bisogna però compiere scelte di lungo periodo, mentre il punto di vista italiano è quasi sempre di breve termine. Quando l'Italia abbandonò il nucleare, non si mise in atto un piano concreto di sviluppo per le energie rinnovabili. Adesso, si guarda di nuovo all'atomo come unica alternativa per uscire dalla crisi energetica, ma lo sviluppo di un mix di energie alternative aprirebbe scenari occupazionali più vasti».

Più ampia la definizione di green job data da Marco Pigni, direttore generale di Aper, l'Associazione produttori di energia da fonti rinnovabili: «Il part-time e la consulenza sono fenomeni consolidati che devono essere inclusi nel calcolo. L'occupazione diretta legata alla green economy, in Italia, ammonta oggi a circa 30mila addetti, cui se ne sommano 20-25mila di indotto derivanti dalla filiera di produzione. Se si guarda anche alle aziende dell'edilizia e dell'impiantistica, che ormai stanno convertendo al verde il 30-40% delle loro attività, si aggiungono altri 50mila posti di lavoro al totale».

Ancora più ottimistiche le stime di Bruno Berthon, lead manager di Accenture per la sostenibilità: «Solo nel comparto delle energie rinnovabili i posti di lavoro da qui ai prossimi dieci anni, nel quadro normativo evolutivo previsto e in base alle promesse di investimento ad oggi, potrebbe valere 510mila posti di lavoro in Italia. Qualora si investisse maggiormente in fonti rinnovabili di terza generazione, in particolare nel comparto termico e geotermico, questi potrebbero salire sino a 700mila. Se estendessimo la definizione di green jobs al concetto più ampio di sostenibilità, che include ad esempio gli aspetti etici, sociali, la Csr, la supply chain e il green It, potrebbe aggiungersi un mercato potenziale di circa 400mila posti, attestandoci su un totale di 910mila-1,1 milioni nei prossimi dieci anni».


venerdì 23 ottobre 2009

RINNOVABILI, SINONIMO DI LIBERTA’ E AUTONOMIA, DANDO UNO SGUARDO AL FV DI TERZA GENERAZIONE

La Grenn Economy non è solo un complesso sistema di energie compatibili con l’ambiente, ma è anche voglia di autonomia e indipendenza delle grandi reti di distribuzione di elettricità.

Questo è possibile grazie alle tecnologie FV attuali e a quelle che verranno.

Fonti rinnovabili per l’autonomia, l’indipendenza dalle grossi reti elettriche, per unire l’idea di compatibilità ambientale con quella di sostenibilità economica-produttiva.

Oggi questo sogno degli ambientalisti è divenuto realtà in molte parti del pianeta, fra cui una piccola isola danese, grande tre volte l’isola di Ischia, di nome Samso, dove il ricorso a turbine eoliche, che impianti eolici in mare e sulla terra ferma, pannelli solari termici e fotovoltaici, impianti a biomasse ha consentito l’abbattimento praticamente totale delle emissioni inquinanti.

Le rinnovabili sono così in grado di produrre energia sufficiente per soddisfare le esigenze degli isolani, ma allo stesso tempo di produrre un surplus da immettere, con un ritorno economico, nella rete nazionale. Molti degli abitanti hanno installato nelle proprie abitazioni impianti di produzione di energia come mini-turbine eoliche o moduli solari, trasformandosi in soggetti produttori e consumatori al tempo stesso di energia. Il ricorso a motori alimentati a olio di canola, che è una varietà di colza, completano un progetto quasi avveniristico, di totale auto sostenibilità collettiva ma anche individuale. In alte parole: oggi si apre una nuova frontiera in cui l’autosufficienza energetica può rappresentare il vero futuro. E in questa direzione la terza generazione di celle solari potrebbe essere la sponda per rendere ancora piu’ virtuoso questo processo.

FV DI TERZA GENERAZIONE

Una tra le piu’ promettenti tecnologie di terza generazione consiste di vetri strutturali, come quelli presenti in ogni abitazione, integrati però con elementi fotovoltaici organici (non piu’ silicio) in grado di convertire l’energia solare che arriva sul cristallo in energia elettrica pulita. Un prodotto che si ipotizza verrà messo in commercio per il 2012 e che consentirà di produrre energia dalle finestre, dalle vetrate, o dalle verande dei nostri appartamenti, senza piu’ installazioni extra-struttura.

Un’ottimizzazione delle superfici e della struttura portante senza precedenti, che in un futuro non certo lontano potrà essere applicato sui mezzi di trasporto realizzando un sistema di mobilità autosufficiente e pulito, dove l’approvvigionamento energetico sarà totalmente delegato all’utente finale, fuori da qualsiasi legame con la rete di distribuzione. Questo progetto, frutto di una partnership pubblico/privato sviluppatasi a Roma presso il Tecnopolo Tiburtino-Università di Tor Vergata ipotizza un abbattimento dei costi di produzione superiore al 50% rispetto ai moduli tradizionali, consentendo così una fase diffusione del prodotto. Diffusione che potrebbe accrescersi con un sempre piu’ attento e mirato piano di incentivazione statale. Già oggi, come molti sanno, l’intervento statale con gli incentivi e gli sgravi fiscali ha fortemente aiutato il settore delle rinnovabili, come nel caso del Conto Energia, sperando che le future linee politiche del governo mantengano fermo il timone.


giovedì 15 ottobre 2009

IN ATTESA DELLA CIVILTA’ DEL MOTORE ELETTRICO, L’EVOLUZIONE DELL’ENERGIA E’ APPENA COMINCIATA





In base alle proiezioni scientifiche piu’ accreditate, le fonti rinnovabili nel loro complesso (solare,eolico,piccolo e grande idroelettrico,geotermico,energia del mare) nel 2050 potrebbero soddisfare per intero il fabbisogno di energia elettrica dell’umanità.

Sarebbe un traguardo leggendario, al pari del primo uomo che mise piede sulla Luna(si è festeggiato da poco il quarentennale), il primo velivolo che riuscì a staccarsi da terra, o l’invenzione di internet e dei messaggi di posta elettronica. Affinchè ciò avvenga, è necessaria una nuova rivoluzione industriale: il passaggio da un economia fondata sul motore a combustione interna, che tipicamente sfrutta le fonti fossili, a un’economia basata sul motore elettrico. Perché il ciclo sia virtuoso, ovviamente l’energia per far funzionare i motori elettrici dovrà essere prodotta a partire da fonti rinnovabili e pulite, come il fotovoltaico e l’eolico. L’idrogeno potrebbe essere un ulteriore vettore energetico pulito, se generato da rinnovabili. Solo in tal modo riusciremmo ad abbattere drasticamente l’inquinamento prodotto dai prodotti petroliferi e dal carbone e a limitare i danni ambientali e sanitari: purtroppo, i cambiamenti climatici sono una realtà con cui abbiamo a che fare già oggi e con cui dovremmo imparare a convivere.

Con la nuova rivoluzione industriale che abbiamo delineato, però, saremmo solo a metà dell’opera. Non è sufficiente preoccuparsi di come si produce l’energia, ma dobbiamo avere a cuore anche come la si consuma.

Non possiamo pensare che i nostri consumi possano crescere in maniera indefinita: è indispensabile porci come obbiettivo la loro stabilizzazione e, successivamente, la riduzione.

Questo in ogni settore: industriale, residenziale, terziario. Sappiamo che uno dei dogmi dell’economia capitalista è che piu’ si consuma, piu’ si crea ricchezza per tutti, ma basta uno solo dato per confutare tale assioma: per almeno un quinto dei nostri consumi elettrici, il KWh risparmiato tramite interventi di efficienza energetica costa meno di quello prodotto e consumato. (Fermiamoci un attimo a riflettere su quanta energia sprechiamo in ogni momento della nostra esistenza). Oggi abbiamo in mano tutti gli strumenti per mettere in campo la trasformazione di cui si parlava all’inizio: dal motore a combustione a quello elettrico, dagli idrocarburi all’elettricita’ da fonte rinnovabile applicata in ogni possibile settore dell’attività umana, fino a sostituire anche il piu’ piccolo motore a benzina, diesel o a gas. E lo sviluppo incessante e impetuoso dell’industria fotovoltaica mondiale, anche italiana, ci fa credere che sarà questa la via maestra per affrontare e provare a vincere le sfide ambientali, economiche e sociale del ventunesimo secolo.


martedì 13 ottobre 2009

CONTO ENERGIA, TUTTI CI GUADAGNANO NESSUNO CI PERDE


Sono numerosi i vantaggi del conto energia, grazie a cui il FV sta contribuendo a rilanciare l’economia nazionale e potrà soddisfare quote crescenti e sempre piu’ apprezzabili del fabbisogno elettrico nazionale.

Solo pochi anni fa sarebbe stato impensabile considerare per il solare fotovoltaico la scala dei Gigawatt installati e dei Terawattora di energia prodotta. Invece, l’Italia si accinge a superare nel corso del 2010 la soglia del Gigawatt installato e le proiezioni al 2020 oscillano fra un minimo di 5 GW, sufficienti per coprire il 2% del fabbisogno elettrico nazionale, e un massimo di 55 GW che coprirebbe il 18% del fabbisogno nazionale. Nel 2007 il ‘’Position Paper’’ del Governo italiano stimava un potenziale massimo al 2020 di 9,5 GW mentre lo studio del Cnes - Commissione Nazionale Energia Solare, proietta al 2020 uno scenario di 15 GW: il 6% del fabbisogno elettrico nazionale. Difficile dire quale quale di queste proiezioni si avvererà ma, sulla base di quanto avvenuto in passato, possiamo stabilire alcuni punti fermi:

- Prendendo i dati del 2008 a fronte di incentivi erogati dal Gse per complessivi 95 milioni di euro sono entrati in servizio 330 MW di nuovi impianti solari, generando così un giro d’affari di circa 2 milioni di euro: 20 volte piu’ dell’incentivo erogato.

- In soli 3 anni l’occupazione del settore è cresciuta di 10 volte e si sono creati 15000 posti di lavoro. Nonostante la crisi la crescita del settore continua.

- Il meccanismo del Conto Energia ha creato ricavi per le imprese, stipendi per le famiglie ed entrate fiscali per lo Stato di gran lunga superiori all’incentivo erogato, dando un utilissima spinta al rilancio dell’economia nazionale, proprio nel momento di maggiore bisogno.

SOLUZIONE “WIN-WIN” SECONDO GLI INGLESI

Nel mondo anglosassone tutto questo viene descritto come una soluzione “Win-Win”, dove tutti ci guadagnano e nessuno ci perde. Ma, a fronte di dati così positivi si chiederà: dove sta il trucco? Il trucco sta nel fatto che il meccanismo del Conto Energia si è rivelato uno strumento efficace per indurre soprattutto i privati a investire nel futuro del proprio Paese, impiegando risorse che altrimenti sarebbero rimaste bloccate dai circuiti della speculazione finanziaria.

Ovvio che, attraverso il prelievo in bolletta (componente A3), i consumatori elettrici restituiranno queste risorse agli investitori durante i 20 anni di durata della tariffa incentivante.

Ma è altrettanto vero che gli impianti continueranno a produrre energia elettrica per ben piu’ di 20 anni, in modo gratuito, senza consumare combustibile, senza inquinare e senza emettere gas serra.

Infine, c’è un altro elemento da non trascurare: grazie al CONTO ENERGIA l’Italia sta sviluppando una buona base industriale per giocare un ruolo importante nella competizione internazionale.


giovedì 8 ottobre 2009

CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI, AGEVOLAZIONI FISCALI PARI AL 55% DELLE SPESE SOSTENUTE PER LE RISTRUTTURAZIONI


L’agevolazione consiste in una detrazione dall’imposta dei redditi, pari al 55% delle spese sostenute per le ristrutturazioni.

L’ottenimento dell’agevolazione è vincolato all’acquisizione di unattestato di qualificazione energetica. Le spese detraibili sono quelle relative a:

-realizzazione degli interventi

-opere edilizie funzionali all’intervento

-prestazioni professionali e certificazione energetica

-IVA

Le opere ammesse a tale agevolazione sono quelle che consentono un risparmio energetico,

ad esempio:

-sostituzione dei serramenti

-sostituzione di caldaie

-sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore ad alta efficienza

e con impianti geotermici a bassa entalpia

-isolamento termico di pareti, solai, coperture

-installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda

Migliore e' la classe energetica dell'abitazione minore sarà la spesa per riscaldarla/raffreddarla e minori saranno le emissioni nell'atmosfera di inquinanti e CO2.

PROCEDURA PER OTTENERE LA DETRAZIONE FISCALE DEL 55%

Una volta definito l’intervento di riqualificazione energetica:

-Effettuare l’intervento rispettando i requisiti limite previsti dalle norme per i vari

componenti

-Effettuare i pagamenti tramite bonifico bancario, specificando i propri dati fiscali, quelli del

beneficiario e l’importo relativo alla manodopera

-Al termine delle opere un nostro tecnico effettuerà un sopralluogo a seguito del quale verrà

rilasciata la documentazione necessaria per usufruire della detrazione fiscale del 55%

Asseverazione della rispondenza dell’intervento ai requisiti

Attestazione di Certificazione Energetica (come codificata dalle norme regionali e

nazionali)

Relazione informativa sulla riqualificazione energetica effettuata

-Inviare all’ENEA copia firmata in originale della documentazione

MODALITÀ OPERATIVE

Oltre all’identificazione catastale dell’immobile e all’acquisizione della documentazione

disponibile, i nostri tecnici effettuano un sopralluogo, nel corso del quale rilevano le

caratteristiche geometriche, costruttive ed impiantistiche della singola unità immobiliare:

-dati identificativi (richiedente, immobile, edificio)

-rilievo architettonico

-caratteristiche tecniche e costruttive

-serramenti

-caratteristiche dell’impianto termico (riscaldamento, produzione acqua calda,

eventuali fonti energetiche rinnovabili)

La raccolta delle informazioni si svolge seguendo una procedura definita nel rispetto

degli standard di qualità aziendali e avvalendosi di strumenti di misura, diagnostica e

monitoraggio.

VALIDITÀ

L’agevolazione consiste in una detrazione dall’imposta lorda, sia sull’IRPEF che sull’IRES,

in misura pari al 55% delle spese sostenute, ripartite fino a in dieci quote annuali di pari importo.

Inoltre l’attestato di certificazione energetica può diventare lo strumento necessario per :

-Accedere agli incentivi ed alle agevolazioni di qualsiasi natura - sia come sgravi fiscali che come contributi a carico di fondi pubblici o della generalità degli utenti - finalizzati al miglioramento delle prestazioni energetiche dell'unità immobiliare, dell'edificio o degli impianti

-Ottenere l'aumento della tariffa incentivante per gli impianti fotovoltaici ubicati in edifici ove sono stati eseguiti interventi di riqualificazione energetica. E’ necessario dotarsi di un attestato di certificazione energetica relativo alle condizioni dell'immobile prima dei previsti interventi, che dovrà successivamente essere aggiornato.

IN FINE E’ ANCHE POSSIBILE LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA COMUNE:

Con il decreto del 26 giugno 2009 del ministro del Sviluppo economico, è possibile una certificazione comune per quelle unità immobiliari che presentano caratteristiche di rendimento energetico simili.La certificazione energetica comune è possibile in base a delle condizioni: le unità immobiliari devono presentare delle caratteristiche di ripetibilità logistica e di esposizione, come i

piani intermedi quelli che essendo racchiusi dagli altri godono del cosiddetto "furto di calore".

A partire dal 1° luglio 2009 tutti gli immobili dovranno essere dotati dell'attestato di certificazione energetica così come previsto all'art. 6 comma 1-bis, lettera c) del Dlgs 192/2005, fatta salva comunque la possibilità di alienare un immobile ancorché non dotato dell'AQE.









martedì 6 ottobre 2009

ENERGIA: IL BOOM DEL FOTOVOLTAICO, LA CRISI NON HA FERMATO IL CONSUMO E LO SVILUPPO DELL’ENERGIA SOLARE, FACENDO REGISTRARE UN’IMPENNATA DELL’80%


Cresce il consumo e lo sviluppo dell'energia solare: il fotovoltaico non è stato fermato dalla crisi e la produzioni di impianti ha registrato un'impennata dell'80% nel mondo.

Secondo l'ottavo rapporto Annuale sullo stato del fotovoltaico della Commissione Europea, la capacità fotovoltaica installata è aumentata in Europa di tre volte. "In Italia il fotovoltaico è in sicuro sviluppo e crescita e negli ultimi anni, soprattutto dall'avvento del cosiddetto conto energia, è cresciuto in maniera molto elevata - spiega l'ingegnere Pietro Torretta, project manager esperto di energia rinnovabile - Il conto energia ha dato quella stabilità di incentivo al fotovoltaico che ha permesso agli investitori di avere una certezza sul ritorno dell'investimento". Su dove in Italia troviamo più energia rinnovabile: "La ripartizione geografica e di utente finale è abbastanza variegata, anche se al Sud vi è una predominanza di grandi impianti fatti da aziende, mentre al Nord troviamo piccole e medie imprese che hanno realizzato impianti di piccola taglia e prevalentemente per autoconsumo". Come incentivi? "L'Italia è piazzata sicuramente al primo posto a livello europeo come incentivi, è numero uno anche per l'entità degli incentivi, che sono i più elevanti. Siamo invece a un livello medio basso su altri argomenti: l'informazione, la connessione in rete e l'iter amministrativo. Faccio un esempio: in Germania non hanno i nostri incentivi e il nostro sole, ma è molto più semplice e snello il percorso burocratico e logistico per l'istallazione del fotovoltaico".


lunedì 5 ottobre 2009

DICIANNOVENNE INVENTA IL ''LAMPIONE ANTISTUPRO'' CHE SI ACCENDE GRAZIE AD UN PANNELLO FOTOVOLTAICO

FOTOVOLTAICO E' ANCHE CRONACA..

Roma,settembre 2009. Un lampione antistupro che si accende grazie ad un pannello fotovoltaico e che puo' catturare immagini e voci con la sua telecamera a infrarossi. Uno strumento capace quindi di 'sorvegliare' zone isolate, parchi, parcheggi, tutti quei luoghi dove puo' essere in agguato la violenza sulle donne. A inventare il lampione antistupro e' stata una studentessa romana, Claudia Vitale, 19 anni, dell'istituto tecnico Galileo Galilei e oggi appena iscritta a ingegneria.

''Ero ancora a scuola, troppi stupri a Roma nell'inverno scorso, seguivo la cronaca. Poi e' arrivata anche la tragedia della Caffarella. Mi sono sentita umiliata come donna ma ho pensato che dovevo fare qualcosa. Studio materie tecniche. Cosi' mi e' venuta l'idea di progettare un lampione antistupro che illuminasse le zone isolate di Roma e che potesse raccogliere le immagini e le voci per dare alle forze dell'ordine la possibilita' di intervenire in caso di aggressione ad una ragazza'', spiega Claudia Vitale, che ha presentato, nella sede del Cnr il lampione antistupro, durante l'evento 'light' organizzato dall'Irpps-Cnr, nell'ambito della conferenza di presentazione della 'Notte dei ricercatori'.

Dotato di un sistema di videosorveglianza a infrarossi e di un sistema di illuminazione senza collegamento alla rete elettrica, il lampione antistupro e' alimentato da un impianto fotovoltaico stand-alone e puo' essere quindi installato in zone remote come parcheggi o parchi dove non ci sono collegamenti alla rete elettrica.

''Il problema che veniva denunciato riguardo gli eventi di violenza su queste ragazze romane era sempre la mancanza di sorveglianza, la mancanza di soldi per poterla realizzare. Cosi' ho pensato ad un sistema efficiente ed economico. E ho voluto mettere a disposizione delle ragazze come me tutte le mie competenze tecniche'', sottolinea ancora Claudia Vitale che, una volta avuta l'idea, l'ha concretizzata insieme ai suoi colleghi del corso di telecomunicazioni ed elettronica dell'istituto Galileo Galilei, guidato dal professore Giuseppe Sciscione.

Con Vitale, infatti, a realizzare il lampione antistupro sono stati anche Edoardo Gatta, Davide Di Bello e Jakus Kubisztal, tutti studenti che, terminati i corsi di formazione al Galileo Galilei, oggi sono pronti a entrare all'universita' di ingegneria a Roma.

Il lampione antistupro, realizzato nell'ambito del progetto 'Alternanza scuola-lavoro' del ministero dell'Istruzione e Ricerca scientifica, ha anche la possibilita' di un sistema di collegamento con le stazioni delle forze dell'ordine e un software che, attraverso i sistemi di navigazione satellitare, consente la rapida localizzazione dell'evento registrato. ''Spero che questo sistema venga applicato a favore di tutte le ragazze'', conclude Claudia Vitale. E il lampione antistupro presto sara' brevettato.

''Contiamo di brevettare questo sistema e siamo a disposizione delle autorita' e di chiunque ritenga di volerlo realmente installare su strada per la sicurezza dei cittadini'', afferma il professore del team di studenti dell'istituto Galileo Galilei, Giuseppe Sciscione, responsabile del progetto 'Energie alternative' della scuola romana che e' stato gia' contattato dalla Provincia di Roma che ha messo in contatto i suoi studenti con il Consiglio nazionale delle ricerche.

''Il Cnr ci ha voluto incontrare e oggi ci ha consentito di presentare questa tecnologia che e' solo una delle tante ideate da studenti impegnati nella formazione tecnico-scientifica. Speriamo di incontrare il sindaco Gianni Alemanno e di fargli vedere direttamente in che cosa consiste e anche quanto e' economico questo lampione antistupro'', conclude il professore Sciscione''.



venerdì 2 ottobre 2009

INCENTIVI STATALI per la produzione di energia elettrica da impianto fotovoltaico. Di cosa si tratta?

Questo nuovo post illustrerà brevemente il meccanismo di incentivazione statale per la produzione di energia elettrica, analizzando fattibilità e convenienza. Un approfondimento dettagliato che ci permetterà di accostarci a piccoli passi ad una concezione reale della casa del presente, la CASA ECOLOGICA.

In italia dagli inizi del 2000 è stato attivato il programma ''tetti fotovoltaici'' per promuovere il fotovoltaico, un sistema di incentivi basato sul capitale investito con un contributo fino al 75% della spesa.

Nel settembre 2005 viene introdotta una nuova legge basata su un meccanismo di incentivazionedell’energia prodotta mediante impianti fotovoltaici definito come ‘’CONTO ENERGIA’’ con tariffe diversificate a seconda della potenza dell’impianto.

NEL marzo 2007 si introducono radicali modifiche tramite un nuovo decreto che semplifica, snellisce e migliora la legge precedente.

Quest’ultimo, ‘’CONTO ENERGIA’’ 2007, è il decreto legge in vigore che ci permette di usufruire degli incentivi statali per la produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici per la durata di 20 anni.

Entriamo nei dettagli.

CONTO ENERGIA: IL PREMIO PER L’ENERGIA PRODOTTA DALL’IMPIANTO.

Il principio che regge il meccanismo del CONTO ENERGIA consiste nell’incentivazione della produzione elettrica, e non dell’investimento necessario per ottenerla.

Il decreto disciplina l’accesso alle tariffe incentivanti per chi produce energia attraverso impianti fotovoltaici,e fissa le tariffe da un minimo di 35 ad un massimo di 48 centesimi di euro per kWh prodotto.

Chiariamo subito un dubbio molto comune:
l'incentivo è proporzionale all'energia elettrica prodotta, cioè l'incentivo viene pagato su tutta l'energia prodotta dall'impianto che installiamo, non soltanto su quella in eccesso che riversiamo nella rete elettrica.
L'incentivo non viene pagato dall'ENEL, ma dal GSE, il Gestore dei Servizi Elettrici nazionale: il pagamento è mensile, per 20 anni. Quindi il proprietario dell’impianto percepisce somme in modo continuativo, con scadenza tipicamente mensile, per i primi 20 dell’impianto.
Facciamo un esempio di quanto mi paga all'anno il GSE per un impianto da 3kW.
La remunerazione è diversa dal Nord al Sud, perché lo stesso impianto da 3kW a Milano produce in un anno c.a. 3.500 kWh, mentre a Palermo, dove c'è più sole, può produrre in un anno oltre 4.500 kWh.
Pertanto, riferendoci ad un impianto parzialmente integrato architettonicamente, il proprietario dell'impianto di Milano riceverà dal GSE 3.500 x 0,44 = 1.540 € all'anno, mentre il proprietario dell'impianto di Palermo riceverà 4.500 x 0,44 = 1.980 € all'anno.

E la bolletta dell'energia elettrica?
Riprendendo l'esempio precedente, se il mio consumo annuo è di 3.500 kWattora (chiamati "scatti" sulla bolletta), e il mio impianto produce 3.500 kWattora all'anno, la bolletta si azzera. Questo meccanismo è definito "scambio sul posto", e si effettua con l'Enel con un conteggio su base annua dei kWattora consumati e dei kWattora prodotti. Se sono uguali, non si paga nulla; se c'è una differenza in negativo, si paga in bolletta la sola differenza. Se c'è un saldo positivo (cioè abbiamo prodotto più di quanto abbiamo consumato) l'Enel non ci paga, ma mette a credito per l'anno successivo l'energia prodotta in più.
Quindi se installo sul tetto di casa un impianto fotovoltaico che produce 3.500 kWattora/anno, risparmio anche c.a. 600 € all'anno di bolletta elettrica.
L'incentivo del Conto Energia e il risparmio sulla bolletta elettrica si sommano, e in un anno guadagno a Milano 1.540 € dal Conto Energia e in più risparmio 600 €, e quindi, con un impianto da 3500 kwh/anno, ricavo 2.140 € all'anno. A Palermo, il mio ricavo è di 1.980 + 600 = 2.580 € all'anno.

Vediamo allora che cosa succede in 20 anni.
In 20 anni, il guadagno del Conto Energia + il risparmio sulla bolletta sono:
(1.540 € + 600 €) x 20 anni = 42.800 € a Milano
(1.980 € + 600 €) x 20 anni = 51.600 € a Palermo

Questo ragionamento semplificato non tiene conto dei prevedibili aumenti della bolletta elettrica: se soltanto ipotizziamo un aumento medio della bolletta del 5% l'anno, le cifre precedenti diventano di oltre 50.000 € a Milano e di oltre 60.000 € a Palermo.

Quanto costa l' impianto che produce 3.500 kWattora all'anno?
Al Nord Italia per ottenere questa produttività ho bisogno di un impianto da 3 kW di potenza, e il costo è di c.a. 20.000 € IVA(il prezzo è da ritenere puramente come esempio) e installazione incluse. Come dire che con il Conto Energia ho più che raddoppiato il capitale investito, senza alcun rischio finanziario.
I nostri amici del Sud sono ancora più fortunati, perché hanno più Sole, e a loro basta un impianto da 2,34 kW per produrre la stessa energia Spenderanno c.a. 16.000 € IVA e installazione incluse: per loro il capitale salirà di oltre il 200%.